martedì 29 giugno 2010

Sforzo ermeneutico

Il lettore capisce quello che può e che vuole capire. Esempio: se io scrivo termini come "anacoluto", "serendipità" o "sineddoche", fra coloro che leggono questo post ci sarà chi conosce già il significato di queste parole e chi no.
Soffermiamoci sulla parola "serendipità"; può darsi che tra i miei lettori ci sia qualcuno che non abbia mai sentito nominare questa parola, come pure qualcuno che su questo termine abbia svolto una tesi di laurea. 
Ora non mi interessa il caso di colui che ha scritto la tesi bensì quello di colui che non saprebbe nemmeno affermare se "serendipità" sia effettivamente una parola italiana.
A questo punto, visto che questo post non sembra avere come oggetto la serendipità, il lettore si troverà davanti ad una scelta: rimanere nell'ignoranza (per vari motivi fra i quali pigrizia, fretta, menefreghismo, ecc.) oppure fermarsi per andare alla ricerca del significato di questa parola.

2 commenti:

  1. Io non ho una mente.
    qundi parto avvantaggiato.
    me ne devo creare una, e la devo preparare.

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  2. grazie, ho imparato un nuovo termine :) Oanh

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