giovedì 4 febbraio 2010

lunedì 1 febbraio 2010

Sempre a proposito della cratica


Un sistema coercitivo che non ammette forme di protesta o critiche non si autoconsidera violento, semmai  ordinato o rigido; questo sistema si vede costretto ad usare la forza solo contro chi osa ribellarsi. Quindi tale sistema parla di violenza, connotata negativamente, solo quando riceve attacchi ed invece parla di controllo, ordine, prevenzione ed al massimo di repressione,  se proprio deve esercitare la forza, sempre e solo, ovviamente, per il bene comune: termini quest'ultimi tutti con connotazioni, se non prorpio positive, almeno neutre.
Il punto della questione allora non e' violenza si o violenza no ma vedere chi detiene il potere di attribuire-descrivere un determinato fatto o stato di cose con certe parole evitandone altre; fare cio' significa detenere il potere di decidere quali connotazioni far valere attraverso la scelta delle parole.
Attenzione: quando parlo di "connotazione delle parole" intendo la loro colorazione emotivo-affettiva. 
Si tratta cosi alla fine di vedere chi detiene il potere dell'effetto-efficacia emotiva sugli uditori attraverso la scelta delle parole o della favola opportuna da raccontare.
Ci sarebbero tante altre cose da dire e tanti altri approfondimenti da fare sulle cose gia' dette ma mi fermo qua perche' e' tardi.