mercoledì 17 marzo 2010

Ancora a proposito della cratica

Piu' ci penso e piu' me ne convinco. La maggior parte dei pensieri che faccio non sono affatto pensieri miei ma sono pensieri di altri che ho appreso e che ripeto nella illusione che siano miei.    
Cosa intendo dire? La maggior parte dei miei pensieri sono gia' stati fatti, sono percorsi logici che qualcun altro ha gia' percorso prima di me e sicuramente meglio di me.
Nota fondamentale: per pensieri intendo pensieri logici cioe' verbali e quindi comunicabili, non intendo affatto fantasie, impressioni, senzazioni a meno che queste non siano verbalizzate, non intendo nemmeno intuizioni.
Le stesse cose che sto affermando ora non sono, propriamente, mie. Qualcun'altro avra' sicuramente gia' fatto questo stesso mio percorso logico e sicuramente meglio di me, io non sto facendo altro che ripeterlo piu' o meno consapevolmente, se non addirittura copiarlo. Cio' che scrivo, infatti, e' una elaborazione personale di cio' che ho letto, ascoltato, visto, ecc. ecc. Ma anche quella che chiamo "elaborazione personale" non e' altro che il risultato di possibilita' combinatorie secondo le regole datemi dalla lingua che uso, nello specifico quella italiana.
Il fatto e' che i nostri percorsi logici, i pensieri hanno valore anche e soprattutto in base alla loro capacita' di influenzare la nostra vita. Ora, per economia ma soprattutto, dico io, per pigrizia, alla maggior parte delle persone sembra inutile sprecare energia nell'elaborazione di nuovi percorsi mentali quando trova gia' bell'e pronti dei percorsi logici, fatti da altri, che si adattano alla meno peggio alla realta' per far fronte ai bisogni quotidiani piu' basilari.
Non voglio giudicare negativamente questo modo di pensare acritico, anzi in moltissimi casi e' utilissimo, ogni sistema sociale si basa in fin dei conti su di un meccanismo del genere.
Evidenzio solamente un "pro" ed un "contra" di questa situazione. Pro: come ho appena accennato ogni sistema sociale funziona e si conserva grazie soprattutto al fatto che la maggior parte delle persone appartenenti a quel sistema condivide e pratica i medesimi percorsi mentali. Contra: nel sistema sociale detiene il potere chi conosce e sa utilizzare al meglio questo meccanismo.

Conclusione: la mia preoccupazione, ora, non e' tanto trovare il modo per essere a tutti i costi pensatori originali, quanto sondare la possibilita' di un sistema sociale che tramite la condivisione e la pratica dei medesimi percorsi logici non porti inevitabilmente ad una gerarchizzazione del sistema stesso ovvero a coagulazioni di potere cancerogene.

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